Nel periodo invernale ci si copre di più per proteggersi dal freddo e si trascorre più tempo a casa per via di un clima non proprio favorevole alle uscite. Due combinazioni perfette per prendersi cura dei nostri capillari visibili che non amiamo e che spesso condizionano anche il nostro look estivo. Trattarli non richiede un trattamento medico molto complesso, ma servono tanta pazienza e dedizione. Qualche mese di sacrificio per poter sfoggiare già in primavera gambe più belle.
Cosa sono i capillari
I capillari sono i più piccoli vasi sanguigni del corpo umano (millesimi di millimetro) e sono l'estrema diramazione di arterie e vene. Nel nostro organismo ci sono miliardi di capillari che hanno una funzione importantissima, perché non solo trasportano il sangue fino alle più lontane estremità, ma al loro interno avvengono gli scambi che permettono ai nostri tessuti di nutrirsi e di eliminare le sostanze di rifiuto. I capillari che vediamo sulle nostre gambe sono delle dilatazioni “anomale” di questi vasellini cutanei, dovute alle cause più svariate. Alcuni possono essere il campanello di allarme della presenza di una insufficienza venosa, altri il segno di un’eccessiva imbibizione di liquidi del sottocute o di un sovraccarico degli arti inferiori da posture erette prolungate, sedentarietà, terapie farmacologiche. In queste situazioni, prima di agire sui capillari, occorre indagare la causa e curare il problema che ne è alla base. Nella maggior parte dei casi però non hanno alcun significato clinico, ma semplicemente si può essere più o meno predisposti ad averne e si trattano solo perché non ci piacciono.
La scleroterapia: cos'è e come funziona
Fra le armi a disposizione per trattare i capillari c’è la scleroterapia (o terapia sclerosante). La scleroterapia prevede l’iniezione di sostanze sclerosanti sotto forma liquida o di schiuma dentro il capillare dilatato al fine di ottenere la “chiusura” del capillare stesso che tenderà a ridursi e ad essere meno visibile. Generalmente si eseguono multiple iniezioni per seduta ed il numero delle sedute varia in base al quadro iniziale. Possono essere utilizzati diversi farmaci, a concentrazioni variabili a seconda del calibro e della risposta dei vasi da trattare. La quantità di farmaco utilizzabile per la sicurezza del paziente condiziona la quantità di capillari trattabili per seduta. Subito dopo le iniezioni si applicano dei cerottini da tenere in sede per 48 ore e si sovrappone la calza elastica consigliata dallo Specialista. Il trattamento sclerosante può essere accompagnato da una terapia orale con integratori e dall’applicazione di prodotti topici, al fine di ottimizzare e migliorare il più possibile il risultato finale. È ideale effettuare sedute non troppo vicine tra loro, così da dare il tempo ai capillari trattati di ridursi ed avere di seduta in seduta un quadro sempre più definitivo. L’intero percorso terapeutico deve concludersi nel periodo freddo e lontano dall’esposizione al sole, per evitare la comparsa di macchie post – trattamento. Prima quindi di programmare la scleroterapia, è sempre necessario effettuare una visita c/o uno Specialista, comprensiva di ecocolordoppler, al fine di comprendere meglio quale sia la causa dei capillari stessi e studiare la strategia più adeguata. Dopo un primo anno di lavoro più complesso e lungo, si possono ripetere una o due sedute negli anni successivi di “ritocco” poichè qualche nuovo capillare può dilatarsi e diventare visibile.
L’intero percorso richiede molta dedizione da parte dello Specialista ma anche tanta pazienza e cura da parte del paziente, che deve seguire le prescrizioni ricevute con grande scrupolosità. Solo in questo modo si possono raggiungere i risultati migliori e sperati, così da poter presto essere felici delle gambe che sembrano più belle.
Il mio messaggio per voi
Confesso che dover affrontare un percorso di scleroterapia con un paziente mi mette sempre molto in crisi. Si tratta di una terapia empirica, per cui non esistono protocolli standard e occorre essere molto attenti ai dettagli per comprendere meglio come procedere di seduta in seduta. A volte i risultati arrivano con un po’ di ritardo rispetto a quanto sperato e a volte sono meno belli di quanto avrei voluto. Non è sempre facile far capire a chi vorrebbe gambe al limite della perfezione che per quanto ci si possa impegnare i miracoli non si possono fare. Posso però dire con certezza che quando Specialista e paziente collaborano per un obiettivo comune raramente il risultato sperato non arriva. Con gli anni ho scoperto che poche cose mi rendono felice come il volto della paziente che guarda le sue gambe con stupore dicendomi: “Doc io non ho mai avuto delle gambe così belle, non ci posso credere”. E spesso sorridendo rispondo “Non ci credo nemmeno io!...ci siamo riuscite”.